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Comune: ARIANO IRPINO (Av)
Sito archeologico: Centro di Aequum Tuticum
Ubicazione: In località Sant'Eleuterio, in una traversa della Statale 90
Ente di riferimento: Soprintendenza Archeologica di Avellino - Ufficio scavi di Ariano Irpino (via D. Anzani n.8 - tel.0825824839)
Modalità di visita: Liberamente visibili dall'esterno; per accedere all'interno rivolgersi preventivamente alla Soprintendenza
Cenni storici: L'abitato di Aeequm Tuticum (il cui nome significa "ampio campo") venne fondato dai Sanniti nell'area della località Sant'Eleuterio, citata da Servio e ricordata in un aneddoto apocrifo riportato dallo Pseudo-Plutarco, in cui si legge di un Fabrius Fabricianus che nel 292 a. C. vi saccheggia una statua di Afrodite Nicefora portata successivamente a Roma. Municipio dopo la guerra marsica, il centro decade in età imperiale e nel III secolo a. C. viene citato dagli Itinerari come mansio posta all’incrocio della via Minucia-Traiana con la via Herculea. Viene completamente distrutto da un disastroso terremoto datato intorno al 350 d. C., ma dai dati emersi dalle indagini archeologiche sembrerebbe accertata una ripresa edilizia del sito successiva a tale evento tellurico.
Illustrazione del sito: Scavi archeologici compiuti in modo sistematico dal 1990 vi hanno evidenziato numerose strutture murarie, tuttora visibili, mentre si sono recuperate numerose testimonianze di epoca romana (ceramiche, utensili, iscrizioni, frammenti scultorei, monete). La presenza strutturale più antica risale al I secolo d. C. ed è riferibile ad un edificio termale, di cui si sono messi in luce sei ambienti orientati sud-ovest/nord-est, con murature in opera reticolata e laterizia. L’ambiente quadrangolare che occupa l’area centrale è identificato con il frigidarium; la sua pavimentazione è composta da un mosaico con tessere bianche e nere, mentre nel muro di fondo è una vasca, di fronte alla quale è l’ingresso alla sala. Nel settore nord-ovest del sito si è rinvenuta una villa rustica con pavimentazione in cocciopesto e dolia defossum. Alla seconda metà del II fino alla metà del IV secolo d. C. sono da attribuire gran parte delle altre strutture messe in luce, tra cui quelle più antiche appartengono ad otto ambienti del II secolo d. C., allineati “a schiera”, con murature in opera incerta, con ricorsi in laterizi e pavimenti in cocciopesto, probabilmente da interpretare come horrea (magazzini) o tabernae (locali commerciali). Sempre alla seconda metà del II sec. d. C. si datano due tombe, che rivelano l'esistenza di una vasta necropoli verso il lato sud della via Traiana, come testimoniato anche dalla presenza in zona di epigrafi funerarie. Ad una rioccupazione dell’abitato in epoca medievale si riferiscono alcuni ambienti, che inglobano muri d’epoca romana ruotandone l’orientamento di 45°, alcuni dei quali comunicanti, disposti intorno ad un cortile centrale, pavimentato e dotato di un pozzo per la captazione delle acque. Proprio per la presenza di due cortili è stata qui ipotizzata una divisione in isolati, occupati da edifici con ambienti raccolti intorno ad uno spazio centrale.
A pochi metri dagli scavi, in località Sant'Eleuterio, sotto alcune tettoie sono stati sistemati alcuni materiali come statue, basi onorarie e steli funerarie.
Situazione attuale: Gli scavi sono da tempo fermi e in cattive condizioni.

IMMAGINI DEL SITO

 

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