Cenni storici: |
Baronissi è
ubicata nel cuore di quella valle che, sin dall'antichità, ha giocato un
ruolo importante di passaggio tra la piana del Sele a sud e la Campania
settentrionale a nord, costituendo un passaggio obbligato per i traffici e
le genti. L'importanza della valle è segnata dalla nascita (fine VII sec.
a.C.) e dallo sviluppo di un insediamento Etrusco-Sannita quale quello di
Fratte, probabilmente l'antica Marcina - posto su una piccola altura, a
sinistra del fiume Irno, che domina lo sbocco della vallata. Testimonianze
di questa presenza umana in età preromana sono offerte dal ritrovamento di
sepolture nella località di Acquamela. In età romana, la valle è
condizionata dalla costruzione di una via, forse la Aquilia, che fungeva
come diramazione alla Popilia, che da Capua, attraverso Nola, Nocera e le
strettoie rupestri di Cava, raggiungeva Salerno per poi continuare fino a
Reggio Calabria. La ipotetica Aquilia, che correva poco più a monte
dell'attuale statale 88, di cui è riconosciuto un tratto nel selciato, ora
scomparso, rinvenuto in località Spuntunata presso Cologna (Pellezzano),
collegava Salernum ed Abellinum. Lungo questa strada si sviluppa un
complesso edilizio, con costruzioni quali la villa romana di Sava, del I
secolo d.C., cui si aggiunge la villa rinvenuta in località Macchione, nel
vicino comune di Fisciano; entrambe sono segni di quella organizzazione
territoriale che trasparirebbe anche dai toponimi prediali in -anus.
L'intensa frequentazione del territorio in età romana è inoltre documentata
dal ritrovamento di varie sepolture nel centro di Baronissi e nelle frazioni
di Sava, Orignano, Saragnano e Caposaragnano databili in questo periodo.
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