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SCHEDA INFORMATIVA
A CURA DI ARCHEMAIL |
Comune: |
BISACCIA (Av) |
Sito archeologico: |
Insediamento
protostorico |
Ubicazione: |
Località
Cimitero Vecchio |
Ente di riferimento: |
Soprintendenza
Archeologica di Avellino |
Modalità di visita: |
Non visibile |
Cenni storici: |
L'antico abitato sorge su uno sperone del Monte Calvario a 820 metri di
altitudine in posizione dominante alla testata del Vallone Isca, affluente
di destra del torrente Calaggio. Il luogo dove sorge Bisaccia, fu abitato
sicuramente a partire dal IX secolo a.C. La Sovrintendenza alle Antichità di
Salerno esplorò già nel 1975, nella zona detta "Cimitero Vecchio" una
necropoli con un centinaio di tombe risalenti ai secoli IX e VIII a.C. e
facenti parte del filone della cultura delle "tombe a fossa". Fra tutte le
tombe della seconda età del ferro, una in particolare è stata oggetto di
grande attenzione da parte degli studiosi e delle riviste specializzate: la
tomba 66 detta della "Principessa di Bisaccia". Di ciò ne tratta il terzo
fascicolo di Enciclopedia Hirpina. Secondo quanto affermano gli storici,
dove oggi sorge Bisaccia, anticamente c'era Romulea, una cittadina
appartenente ai Sanniti, protetta da mura di cinta e con all'interno una
postazione capace di ospitare un presidio militare. Doveva essere un centro
importante dal momento che i Sanniti vi avevano concentrato le loro
ricchezze. Nel 296 a.C. venne distrutta dai romani. Si ritiene che la
fortezza della cittadina distrutta sorgeva sulle alture su cui poggia
l'attuale Castello Ducale e che essa aveva il compito di controllare il
passaggio che collegava il promontorio del Gargano al golfo di Salerno. In
epoca longobarda, Bisaccia fece parte del castaldato di Conza e nel secolo
XI passò sotto il dominio di Roberto il Giuscardo. Nel secolo XIII ,al tempo
dell'imperatore Federico II, Bisaccia appartenne a Riccardo I di Cotignì.
Durante il regno di Federico II, il castello, ristrutturato, ampliato e
dotato di una grande torre quadrata, che conserva ancora oggi, diventò una
delle dimore preferite di caccia della corte imperiale. Nel 1588, quando il
principe di Bisaccia era Gian Battista Manzo, soggiornò il poeta Torquato
Tasso che si ristabilì da un'infermità mentale. In seguito il paese divenne
proprietà della famiglia Pignatelli il cui simbolo costituito da tre pignate,
è visibile sul portone d'ingresso del castello. Con l'abolizione della
feudalità, il titolo onorifico di duca di Bisaccia fu dato al Conte Carlo
della Rochefoucauld. Nel 1950 la proprietà del castello passo alla famiglia
Sestili e successivamente al Comune di Bisaccia. |
Illustrazione del sito: |
Testimonianze
di una frequentazione in età arcaica della zona provengono dalla collina
denominata Cavallerizza-Cimitero Vecchio, dove anni fa è stato localizzato
un consistente insediamento all’aperto in cui si sono scoperti fondi di
capanna ed altre strutture abitative riconducibili cronologicamente ad un
periodo compreso fra la metà dell’VIII e la fine del VII secolo a.C. Alla
stessa epoca sembrano risalire anche le numerose tombe a fossa dell’età del
Ferro, rinvenute fuori l’abitato e che tuttora continuano a restituire
favolosi corredi funerari con oggetti in bronzo ed in ferro e ceramiche di
chiara derivazione medio-adriatica o dauna. All’età tardo-romana si
riferiscono invece i resti di una grande villa rurale, da alcuni considerata
una mansio (o stationes), che con molta probabilità ebbe il periodo di
maggiore sviluppo edilizio fra il IV e la prima metà del V secolo d.C.
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Note: |
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IMMAGINI DEL SITO |
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in questa pagina |
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