Cenni storici: |
L'opinione più accettata
è che Caiatia sia stata fondata dagli Opici come territorio dotato di
impianti difensivi sui punti più elevati (Monte S. Croce - Caiazzo – Monte
Alifano). Ebbe una fase di influenza etrusca e fu poi conquistata dai
Sanniti, nella loro fase di espansione, nel 431 a.C., svolgendo un ruolo di
supporto di relazioni commerciali. Tra il 312 e il 306 a.C., durante la
seconda guerra sannitica, fu sotto il potere di Roma ed assunse l'aspetto di
Città vera e propria con il suo impianto urbano. A Roma si ribellò con Capua
durante la guerra sociale. Fu poi definitivamente riconquistata da Silla,
diventando Municipio in epoca imperiale. Quantunque tra gli studiosi, alla
luce di revisione critica, si vada delineando la tendenza a negare a Caiazzo
il ruolo di patria di quel Console Aulo Attilio Caiatino che, nel 254 a.C.
conquistò Panormum (Palermo) e che divenne dittatore nel 249, la tradizione
lunga e consolidata continua ad annoverarlo tra i figli più illustri della
Città. Forse gravemente saccheggiata dai Goti, dai Vandali e,
successivamente, dai Saraceni, fu incorporata nel feudo di Montecassino.
Appartenne, di seguito, al ducato di Benevento e alla contea di Capua sotto
i Longobardi. Successivamente, in età normanna, il Conte Rainulfo, Signore
della Città, prese parte alla prima crociata portando con sé un folto stuolo
di nobili Caiatini. |
Illustrazione del sito: |
L’antica
Caiatia e l’area della sua arce, che attualmente è occupata dal castello di
origine longobarda, è compresa entro un perimetro di mura difensive, che in
alcuni tratti si presentano con grandi massi in opera poligonale
particolarmente curata. Questi resti di mura megalitiche, dette anche
ciclopiche,sono strutturati sia con il sistema del bugnato rustico, ben
visibile nella zone di Largo Fossi, che con il sistema della faccia a vista
levigata nei tratti che salgono verso l’antica arce. La costruzione di
questa prima cinta di difesa della città di Caiazzo è stata datata, per
analogia con le simili tecniche edilizie greche, intorno al IV secolo a. C.
E' una grande cisterna databile alla prima
metà del II secolo d. C. e che si trova lungo la strada che conduce alla
frazione di S.S. Giovanni e Paolo. Si tratta di un edificio rettangolare in
mattoni lungo m. 22,83 e largo m. 4 coperto con volta a botte in
calcestruzzo. E' diviso in sette campate sostenute da sei coppie di pilastri
appoggiati alle pareti laterali, sui quali poggiano grandi arconi di mattoni
bipedali che sostengono la volta. L'acqua veniva captata sulla parete breve
di fondo, attraverso una piccola fenditura rettangolare praticata nella
parete laterizia, come mostrano le spesse incrostazioni calcaree presenti in
questo punto. Recentemente ne è stato ripulito l'interno, rinvenendo la
pavimentazione in cocciopesto e quasi al centro del lato corto verso valle,
l'innesto del tubo di piombo per la fuoriuscita dell'acqua. Probabilmente il
serbatoio riforniva l' abitato stesso di Caiatia.
La Fontana della Fistola è una fontana
dalla quale i Romani con un acquedotto a fistola seminterrato, lungo circa
trecento metri, incanalavano l'acqua per Cesarano. Fino agli inizi di questo
secolo la sorgente una delle principali fonti di approvvigionamento idrico
della cittadina, presenta una bella bocca con mascherone scolpito in calcare
bianco locale. L'acquedotto la cui datazione precisa rimane incerta, doveva
servire ad alimentare alcune delle grandi ville, ora individuate, site lungo
l'importante strada che da Capua conduceva a Caiatia e da qui ad Alife e a
Telesia. |