Cenni storici: |
Antichissima la presenza
umana nel territorio. Manufatti ritrovati in località Masseria Curti e
nell'area a ridosso di Falciano Selice testimoniano, infatti, la presenza di
insediamenti umani risalenti zl paleolitico inferiore, al paleolitico
superiore ed al neolitico. Tombe databili al IV secolo a.C. sono state,
inoltre, rinvenute nel territorio del Comune di Falciano che faceva parte
dell' "Ager Falernus" confiscato dai romani a Capua nel 340 a.C. e poi
distribuito a cittadini romani con il sistema della centuriazione. Nel
centro dell' "Ager Falernus", non lontano dalla via Appia, i Romani
fondarono la città di Forum Popili in "Falerno" (tra Falciano e Carinola).
Nel periodo di maggiore sviluppo economico, tra il I secolo a.C. e il I
secolo d.C., sorsero numerose ville rustiche, munite nella gran parte di una
stanza per il torchio, nelle quali veniva prodotto il famoso vino Falerno, e
delle quali ville ancora oggi è possibile ammirare le vestigia nelle colline
prospicienti Falciano. Con la scomparsa nel V secolo d.C. della città di
Foro Popilio, l'attuale Civitarotta, si assiste al proliferare di nuovi
centri abitati ed all'espansione dei pagi romani tra cui Falciano. Nell'Alto
Medioevo si segnala la grangia benedettina di "S. Maria in Falciano" di cui
si ha notizia nell'875, ed il Monastero di San Laro di cui sono ancora
visibili i resti presso l'omonima masseria. Particolare importanza riveste
il Monastero di Martino, santo vissuto alla fine del XVI secolo nella cui
tomba nacque un monastero, poi benedettino. Nella grotta che ospitò
l'eremita sono presenti diversi cicli pittorici con affreschi che vanno dal
IX secolo fino a tutto il periodo barocco. Comune autonomo dal 1964,
Falciano del Massico è composto da due nuclei abitati: Falciano Capo a nord
e Falciano Selice a sud.
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Illustrazione del sito: |
Nei pressi del
Monte Massico, in località Castelluccio, può essere ancora osservata parte
delle strutture murarie di una villa rustica che cingevano la stanza dell’ipocausto,
in cui sono chiaramente riconoscibili avanzi di pilastrini, finestrella per
aerazione, tegole mammate, ecc. Ci troviamo distintamente nelle stanze
facenti capo alla pars urbana, con alloggi appartenenti alla nobiltà romana.
Se ci spostiamo in località Castellone, ci troviamo di fronte a quella che
doveva essere la base per arbores di una pressa a vite, dunque siamo in
presenza di un frantoio inglobato nella pars rustica della villa. Qui i
ritrovamenti di reperti e monete (datate dal 146 a.C. in poi) dimostrano i
precoci contatti commerciali con il mondo mediterraneo, che portarono
l’antico territorio di Falciano a divenire, man mano, uno dei più importanti
centri industriali dell’impero romano. Esso era il cuore economico ed
imprenditoriale dell’ager Falernus ed attraeva svariati tra i più noti
personaggi dell’epoca, che non disdegnavano di trascorrere un soggiorno
nella terra d’origine del vino Falerno. |