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SCHEDA INFORMATIVA A CURA DI ARCHEMAIL

Comune: MONTEMILETTO (Av)
Sito archeologico: Insediamenti preistorici e protostorici; resti romani
Ubicazione: Località varie
Ente di riferimento: Soprintendenza Archeologica di Avellino (Via Ciccarelli n. 5 - tel.0825781862)
Modalità di visita: non visibili
Cenni storici:

Il territorio di Montemiletto ha costituito di recente un’area di studi paletnologici che hanno consentito il rilievo di tracce di gruppi umani preistorici: presso la Cava di pietra Brogna negli anni 1976-77 è stato scoperto un giacimento musteriano di prodotti litici risalente al Paleolitico medio. Montemiletto non è una di quelle città nominate dagli storici nel periodo sannitico e romano ma in base alla sua posizione tra le valli del Calore e del Sabato si suppone che essa sia stata coinvolta dagli avvenimenti storici che si verificarono in quel tempo nella parte meridionale della penisola ed in particolare nei dintorni del paese. All’antichità sono ascrivibili i reperti recuperati nelle località Caponi e San Giovanni: tombe sannitiche del tipo “a tettoia” del IV secolo a.C. nella prima, reperti di epoca romana quali tombe, muri, vasi, laterizi nella seconda mentre in paese sono visibili ancora un sarcofago romano, utilizzato come vasca della fontana Francia, e altri frammenti, tra cui un residuo di iscrizione, conservati presso il convento domenicano. Infine, sotto un muro della corte del castello feudale si nota un muro in opus latericium probabilmente di datazione romana. Il paese fu forse una vedetta avanzata degli Irpini sulla valle del calore. Pare che nel periodo tra la fine della seconda guerra punica (300 a.C.) e la terza (256 a.C.) fosse sorto sul monte un castrum romano. Il suo territorio fu in antichità un importante luogo di transito giacché vi passava la via “antiqua” che congiungeva la via Campanina alla via Appia; una testimonianza relativa è costituita dai resti in opus latericium di un imponente pilone di un ponte posto sulla sinistra del fiume Calore. Il castello, simbolo del paese, fu costruito verso la fine della dominazione longobarda, e dalla sua disposizione se ne deduce che esso dovette costituire non solo un punto di osservazione e di difesa ma anche il fulcro di un primo nucleo abitato durante i secoli VI, VII, VIII. Dal X secolo in poi esiste tutta una documentazione scritta che interessa, anche indirettamente,l’attuale area di Montemiletto. Essa riguarda fondamentalmente la località Monte Aperto (attuale frazione) ed atti di cessione o vendita di porzioni territoriali con riferimento ai principi longobardi che governavano negli anni in parola.

Illustrazione del sito:

Il suo territorio è stato frequentato da gruppi umani fin dalla preistoria e un giacimento di notevole importanza, riferibile al Paleolitico medio, è stato scoperto negli anni Settanta presso la Cava Brogna, su un crinale roccioso che domina la vallata del Calore e quella del Sabato e separa i due bacini fluviali. Lavori eseguiti per l’estrazione del materiale dalla cava hanno messo in luce un deposito terroso stratificato, residuo del riempimento di una frattura beante che si apre nei calcari dell’attuale piano di campagna di un piazzale al centro del quale si trova isolato questo lembo terroso. Il deposito ha restituito resti di fauna, caratterizzati da ossa di cervidi, di rinoceronti e di selvaggina, ed una grande quantità di industria litica ascrivibile ad un Musteriano a denticolati su scheggia piatta (36000-29000 a.C.), che si affermò durante il periodo di glaciazione würmiana II-III. Si tratta di strumenti in selce a grana fine ed in calcare siliceo con bulini, grattatoi, troncature, becchi diritti su scheggia, punte a ritocco periferico e profondo, raschiatoi corti a ritocco rettilineo, erti indifferenziati, denticolati, frammenti di raschiatoio e pezzi scagliati. Numerosi i nuclei e le schegge di lavorazione, di forma irregolare, che comprendono abbondanti manufatti non ritoccati, mentre alcuni strumenti sono ottenuti con la tecnica levalloisiana. La presenza di questa industria litica, raccolta in tutti i livelli stratigrafici e omogenea nell’intera serie, fa quindi pensare ad una frequentazione dell’area circostante il luogo della scoperta da parte di cacciatori preistorici, che con molta probabilità scaricavano il materiale litico all’interno della frattura beante che si apriva nei calcari dell’attuale piano di campagna.
All’età eneolitica è attribuibile un insediamento capanicolo in località Campomarino testimoniato dal ritrovamento di ceramica d’impasto bruno, strumenti litici in ossidiana, intonaco con tracce di incannucciatura. All’epoca romana si riferiscono invece diverse testimonianze archeologiche rinvenute nelle località Caponi e S.Giovanni, mentre in paese sono visibili ancora un sarcofago romano utilizzato come vasca della Fontana Francia, un frammento di iscrizione latina di epoca imperiale nella parete esterna del convento domenicano ed un blocco di calcare di forma triangolare con iscrizione funeraria della stessa epoca situato vicino alla cisterna centrale dello stesso monastero. Sempre in località Campomarino è attestata la presenza di due unità abitative e di due necropoli di età tardo-romana: dalla zona provengono lucerne, monete, balsamari ed una grande quantità di frammenti di ceramica acroma e d’uso comune. Vi fu rinvenuta nel secolo scorso anche l’iscrizione funeraria CIL, IX 2083 andata perduta. Un’altra iscrizione sempre funeraria e di epoca romana è stata di recente rinvenuta nella località Torricella. In località Bosco Lomba è stata di recente scoperta una tomba a cappuccina di epoca imperiale (II-IV sec. d.C.), mentre nella località S. Giovanni è segnalata la presenza di un’area di frammenti fittili di epoca tardo-romana (IV-VI sec. d.C.). Nella frazione Monteaperto si sono recuperati nei pressi del centro storico alcuni frammenti di intonaco di capanna, di ceramiche d’impasto, mentre la presenza di tombe di epoca sannitica da cui si sono recuperati in passato reperti ceramici a vernice nera è attestata nella stessa zona, da dove. provengono, però, anche reperti archeologici di epoca altomedievale, tra cui frammenti ceramici decorati con bande rosse larghe. In località Cesura si sono recuperati frammenti ceramici a vernice nera, mentre in località Valle un’area di frammenti fittili, alcuni tratti murari e resti di dolia segnalano la presenza di un insediamento rurale di epoca tardo-romana. Nelle località di Casale S.Angelo e S.Nicola rinvenute tracce di un insediamento eneolitico frequentato anche nell’età del Bronzo: vi si sono finora recuperati frammenti d’impasto e strumenti litici in selce. Materiale ceramico sempre riferibile all’età eneolitica sono stati recuperati anche in località Carpino.

Situazione attuale: Precaria

IMMAGINI DEL SITO

 

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