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SCHEDA INFORMATIVA A CURA DI ARCHEMAIL

Comune: NAPOLI (Na)
Sito archeologico: Insediamento greco-romano (Neapolis)
Ubicazione: Centro storico
Ente di riferimento: Soprintendenza Archeologica di Napoli - Ufficio scavi di Napoli (tel. 081440166)
Modalità di visita: Liberamente visibile
Cenni storici:

Per la storia vedi la scheda su Partenope.

Illustrazione del sito:

Il pianoro su cui sorse Neapolis era contornato a nord dal vallone dell'attuale via Foria, ad ovest dal vallone di Via S. Maria di Costantinopoli e Calata Trinità Maggiore, ad est dalla depressione di Castel Capuano. A sud il suddetto pianoro seguiva l'andamento della costa.
Secondo il Di Stefano, l’area di Neapolis era inoltre delimitato da tre piccoli fiumi che seguivano le seguenti direttrici:
I. Ponti Rossi, Arenaccia, Corso Novara, Piazza Garibaldi
II. Fontanelle, Vergini. S. Giovanni a Carbonara, Lavinaio
III. Salvator Rosa, piazza Dante, S. Anna dei Lombardi, via Medina, piazza Municipio.
I suddetti corsi d'acqua vengono chiamati dagli storici con nomi diversi (Sebeto, Clanio, Cavone, Rubecio), ma l'esatta identificazione non è finora possibile.
La struttura urbana di Neapolis è conosciuta come ippodamea ed è prettamente greca: Ippodamo da Mileto, urbanista che operò nel V sec. a.C., ideò un impianto stradale a schema ortogonale con divisione del territorio in aree destinate a case private separate da quelle riservate alle attività commerciali, amministrative o religiose, lasciando spazi anche per eventuali aumenti di popolazione e allargamenti del centro cittadino. In base a questo sistema urbanistico, Neapolis era formata da tre grandi vie rettilinee in direzione est ovest dette plateiae (decumani per i romani) che corrispondono quasi interamente alle attuali direttrici di:
via Pisanelli, via Anticaglia, via SS. Apostoli (plateia superiore);
via S. Pietro a Maiella, via Tribunali (plateia mediana);
via B. Croce, v. S. Biagio dei Librai, via Vicaria Vecchia, via Forcella (plateia inferiore).
Tali strade erano intersecate perpendicolarmente da stenopoi (cardini per i Romani) in senso nord sud, ancora oggi riconoscibili in strade quali: via Atri, vico Giganti, via S. Gregorio Armeno, via Duomo, ecc.
La plateia mediana era larga m.5,92, mentre gli stenopoi risultavano larghi da m.2,96 a m.3,55. Grazie al perfetto incrocio tra cardini e decumani, si formavano le insulae (m. 187 x 37) che, essendo create secondo criteri urbanistici del periodo di colonizzazione greca, risultano rettangolari e non quadrate come nello schema ippodameo. Le insulae erano poi inframmezzate da stretti vicoli che persistono ancora e caratterizzano l'urbanistica napoletana.

Situazione attuale: Precario

IMMAGINI DEL SITO

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