Illustrazione del sito: |
Quasi inediti sono i
teatri di Neapolis: infatti, sebbene se ne conosca la localizzazione e la
pianta, è ben difficile rintracciarne la struttura. I teatri (quello
scoperto ad ovest e l'odeion ad est) si estendevano fra la plateia superiore
e quella mediana, nell'area alle spalle della chiesa di San Paolo Maggiore.
Riguardo alla loro origine, la struttura dei teatri risulta essenzialmente
romana (I sec. a.C.), mentre non è stato possibile finora appurare la
preesistenza in loco di edifici per spettacoli in età greca. Alcuni
studiosi, fra cui il Johannowsky, avanzano l'ipotesi che, analogamente a
quanto accaduto in altri centri greci, sul luogo dei due teatri esistessero
precedentemente edifici per assemblee adattati anche per spettacoli. Il
sito, infatti, risulterebbe favorevole a questo tipo di edifici per la
presenza di un dislivello in quest'area che era fra le più piane della
città. Questo spiegherebbe, fra l'altro, la curvatura esistente nella
plateia, determinata appunto dall'esistenza di edifici curvilinei che
affacciavano sulla strada. Le ipotesi fatte individuano pertanto un
ekklesiasterion (da ekklesia = assemblea) nel luogo del teatro scoperto e un
bouleuterion nell'area dell'odeion. Ovviamente solo scavi in profondità
potranno confermare o meno quest'ipotesi.
Il teatro scoperto presenta due fasi costruttive: della prima (forse
dell'età augustea) si riconoscono solo le fondazioni della cavea e pochi
altri resti in reticolato; alla seconda (età flavia) è ascrivibile tutto
l'elevato in reticolato e laterizio. La cavea semicircolare aveva i gradini
rivestiti di marmo bianco e poggiava su sostruzioni costituite al livello
stradale da 23 settori radiali dei quali alcuni fungevano da ingressi (vomitoria)
per il pubblico. Esisteva poi un corridoio (ambulacro) interno ed un doppio
porticato esterno dal quale, attraverso ampie rampe di gradini, si accedeva
ai livelli superiori della cavea. Per quello che riguarda la scaena, essa è
per buona parte conservata, costruita in laterizio con rivestimento marmoreo
e nicchioni per statue.
Più difficile ricavare dati dai pochi resti dell'odeion anch'esso presenta
una doppia fase costruttiva, la prima risalente all'età augustea o giulio
claudia e la seconda di età flavia.
Purtroppo la visita ai teatri di Neapolis si limita a poche tracce: dell'odeion
sono visibili alcune strutture in reticolato e laterizio fra via S.Paolo e
Via Pisanelli (una colonna di granito reimpiegata è proprio all'angolo fra
queste due strade). Per quanto concerne invece il teatro scoperto, lungo via
Anticaglia sono visibili due arcate di sostruzione di esso; altre strutture
in reticolato sono visibili nella falegnameria di Vico Cinquesanti, strada
aperta nel '500 sventrando l'antico edificio romano. Parte del muro della
scena è, infine, visibile nel giardino del convento dei Padri Teatini.
Da alcuni anni sono in
corso di scavo i resti del teatro per riportarlo alla luce, si spera, entro
il 2008. Forse
pertinenti all'area sono alcuni resti scavati nelle cantine dell'edificio di
Via San Paolo 42: si tratta di strutture in reticolato e laterizio,
purtroppo poco leggibili a causa della limitatezza dello scavo. |