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SCHEDA INFORMATIVA A CURA DI ARCHEMAIL

Comune: SOMMA VESUVIANA (Na)
Sito archeologico: Villa romana
Ubicazione: Località Starza della Regina
Ente di riferimento: Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta
Modalità di visita: Gli scavi non sono normalmente visibili ma si può provare a rivolgersi alla Fondazione Romualdo Del Bianco (info@fondazione-delbianco.org) o alla Soprintendenza. Gli scavi vengono comunque aperti in alcune occasioni particolari.
Cenni storici:

La scoperta della villa romana presso la Starza della Regina, a Somma Vesuviana, avvenne verso il 1930, dopo il rinvenimento casuale di strutture murarie durante alcuni lavori agricoli. La ricerca archeologica cominciò grazie all'interessamento di Alberto Angrisani, dottore e farmacista di Somma Vesuviana, sotto la supervisione di Matteo Della Corte, suo caro amico e direttore degli scavi di Pompei. Lo scavo riportò alla luce i resti di un muro con tre nicchie ed un arco monumentale sorretto da pilastri; la struttura si conservava fino a circa 9 metri di altezza. Furono inoltre ritrovati "colonne e capitelli di marmo, pavimenti in mosaico, bellissimi frammenti statuari di un personaggio in abito eroico, stucchi policromi". Considerando la monumentalità dell'edificio e la sua ubicazione, si ipotizzò che la villa potesse essere la residenza dove morì l'imperatore Augusto, come ci tramandano alcuni autori latini.
Nonostante il grande interesse del popolo di Somma, che inviò anche una richiesta di finanziamento al Duce per la prosecuzione dello scavo, a causa degli avvenimenti politici dell'epoca non fu possibile andare avanti. Nel 2002 l'Università di Tokyo ha intrapreso un progetto multidisciplinare di ricerca, ricominciando lo scavo della villa romana, a partire dal saggio effettuato negli anni '30. I lavori sono proseguiti con regolarità negli anni successivi.
Nel corso degli scavi sono realizzati interventi di restauro per garantire la conservazione ottimale del monumento e delle superfici decorate, anticipando in tale modo la sistemazione complessiva dell'area indagata. Non è possibile purtroppo oggi confermare o smentire l'ipotesi tradizionale di identificazione di questo edificio con la villa di Augusto.

Illustrazione del sito:

Ad oggi sono visibili un grande ambiente di rappresentanza, costituito da un'imponente arcata sorretta da un sistema di quattro pilastri (si conserva solo parte deI primo arco ed alcuni pilastri); un colonnato in pregiato marmo africano; due pareti prallele con tre nicchie ognuna ed in fondo una parete con un frontone e due nicchie. Il pavimento è in parte mosaicato. Ad ovest è collocata un'altra stanza, che nella ultima fase di vita era forse destinata alla produzione agricola, come testimoniano una macina per grano ed alcuni frammenti di grandi contenitori per alimenti. Durante gli scavi sono state rinvenute due statue che in origine erano collocate nelle nicchie dell'ambiente; una raffigura una donna con abito greco (peplos); l'altra, ritrovata in numerosi frammenti, raffigura il dio Dioniso con il capo coronato d'edera e con in braccio un cucciolo di pantera, animale a lui sacro.

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