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SCHEDA INFORMATIVA A CURA DI ARCHEMAIL |
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Comune: | SOMMA VESUVIANA (Na) |
Sito archeologico: | Villa romana |
Ubicazione: | Località Starza della Regina |
Ente di riferimento: | Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta |
Modalità di visita: | Gli scavi non sono normalmente visibili ma si può provare a rivolgersi alla Fondazione Romualdo Del Bianco (info@fondazione-delbianco.org) o alla Soprintendenza. Gli scavi vengono comunque aperti in alcune occasioni particolari. |
Cenni storici: |
La scoperta della villa
romana presso la Starza della Regina, a Somma Vesuviana, avvenne verso il
1930, dopo il rinvenimento casuale di strutture murarie durante alcuni
lavori agricoli. La ricerca archeologica cominciò grazie all'interessamento
di Alberto Angrisani, dottore e farmacista di Somma Vesuviana, sotto la
supervisione di Matteo Della Corte, suo caro amico e direttore degli scavi
di Pompei. Lo scavo riportò alla luce i resti di un muro con tre nicchie ed
un arco monumentale sorretto da pilastri; la struttura si conservava fino a
circa 9 metri di altezza. Furono inoltre ritrovati "colonne e capitelli di
marmo, pavimenti in mosaico, bellissimi frammenti statuari di un personaggio
in abito eroico, stucchi policromi". Considerando la monumentalità
dell'edificio e la sua ubicazione, si ipotizzò che la villa potesse essere
la residenza dove morì l'imperatore Augusto, come ci tramandano alcuni
autori latini. |
Illustrazione del sito: |
Ad oggi sono visibili un grande ambiente di rappresentanza, costituito da un'imponente arcata sorretta da un sistema di quattro pilastri (si conserva solo parte deI primo arco ed alcuni pilastri); un colonnato in pregiato marmo africano; due pareti prallele con tre nicchie ognuna ed in fondo una parete con un frontone e due nicchie. Il pavimento è in parte mosaicato. Ad ovest è collocata un'altra stanza, che nella ultima fase di vita era forse destinata alla produzione agricola, come testimoniano una macina per grano ed alcuni frammenti di grandi contenitori per alimenti. Durante gli scavi sono state rinvenute due statue che in origine erano collocate nelle nicchie dell'ambiente; una raffigura una donna con abito greco (peplos); l'altra, ritrovata in numerosi frammenti, raffigura il dio Dioniso con il capo coronato d'edera e con in braccio un cucciolo di pantera, animale a lui sacro. |
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IMMAGINI DEL SITO |
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