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SCHEDA INFORMATIVA A CURA DI ARCHEMAIL

Comune: VALLATA (Av)
Sito archeologico: Resti vari
Ubicazione: Luoghi diversi
Ente di riferimento: Soprintendenza Archeologica di Salerno
Modalità di visita: Per la visita rivolgersi alla Chiesa di San Bartolomeo
Cenni storici: Anche se il rinvenimento di tracce di presenza umana attesta che il territorio è stato popolato fin dalla preistoria, comunque i reperti più significativi ritrovati in varie località, risalgono all’epoca romana.La prima notizia conosciuta su Vallata è contenuta in un documento che risale al 1120, sottoscritto da un Pandolfo di Vallata.Con la venuta dei Normanni Vallata fece parte della Baronia dei Vico e, sotto gli Angioini, nel 1275, è proprietà di Johannes de Vallata.Nel 1343, dopo essere stata donata da Roberto D’Angiò alla moglie Sancha, fu venduta a Raimondo del Balzo.Nel 1496, nel corso delle vicende belliche tra Angioini e Aragonesi, Vallata fu saccheggiata e subì uno spietato massacro ad opera delle truppe di Francesco Gonzaga (battaglia di Chianchione).Feudo nel corso dei secoli di varie signorie, passò, nel XVIII secolo, agli Orsini che la tennero fino al termine della feudalità.
Illustrazione del sito: Numerosi sono i reperti archeologici rinvenuti nel territorio di Vallata risalenti al periodo osco-sannita: monete, capitelli, maschere, anfore, cippi sepolcrali, tombe ed epigrafi funerarie, vasi in terracotta e in pietra. In contrada Mezzana Perazze è conservato, presso la casa colonica "Manfurro", un pregiato capitello a base quadrata, sulle cui facce sono scolpiti a bassorilievo figure di animali. La chiesa parrocchiale, dedicata all'Apostolo San Bartolomeo, conserva un magnifico mascherone in pietra, forse uno dei reperti più antichi conservati a Vallata, il quale fu successivamente scanalato sulla testa per farne un'acquasantiera. Nella cripta è stato ritrovato un cippo, inglobato nel pilastro centrale, con una sola faccia scoperta che riporta un'iscrizione funeraria scritta in latino, ma la forma, la cimasa e gli scandagli lasciando supporre che esso sia composto da quattro facce. Anfore romane di varia forma e consistenza sono state rinvenute in contrada Padula, al Piano delle Rose, e a Macchialvino la quantità di cocci rinvenuti fa pensare ad una fabbrica di terracotta.
Note:  

IMMAGINI DEL SITO

 

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