
Le più antiche, frammentarie, attestazioni di Iside risalgono al IV-III millennio a.C. Nei Testi delle Piramidi (fine III millennio a.C.) Iside è citata come sorella, sposa, vedova e madre e dunque inserita nel ciclo osiriaco di morte e resurrezione. Sarà proprio questo il suo ruolo principale nell’Egitto faraonico: colei che fa rinascere il defunto, colei che lo precede nel suo viaggio nell’aldilà, colei che sconfigge Apophis, colei che protegge Horus, colei che si ribella all’ingiustizia di Seth, colei che costringe Ra a dirle il suo nome segreto. La figura di Iside accresce il suo potere allor quando, dalla XVIII dinastia in poi (XVI sec. a. C.), entra nell’orbita della regalità femminile creando quello scambio ideologico e iconografico che rende Iside (e Hathor) delle spose regali e le Grandi Spose Regali delle divinità. La “fortuna” di Iside risiede proprio nel suo carattere cangiante che le permette di modellarsi e assimilarsi alle divinità greche ed essere assorbita nel pantheon greco prima e romano poi. La Iside greco-romana perde in buona parte il ruolo di guida del defunto nell’aldilà enfatizzando il suo potere di rinascita non più del defunto ma dei suoi proseliti, in quel vortice creato dalle religioni orientali misteriche che offrono una vita migliore nell’aldiquà e nell’aldilà.
NB: la conferenza è aperta a tutti